La crisi

La verità è che siamo imperfetti.
Vorremmo aspirare alla perfezione, costruirci una vita perfetta, ma perfetta secondo i nostri parametri.

Invece rischiamo di inseguire un’illusione, perché la vita è perfetta nell’imperfezione.
Lo stesso amore è imperfetto, fragile, doloroso.

Lo sapeva Giovanni Battista che, in crisi, mandò i suoi uomini a chiedere a Gesù se fosse lui il Messia.

Infatti lo vedeva povero, umile, docile, indulgente. Ma che messia è? Si sarà chiesto.

Lo stesso accade a noi. Vorremmo un Dio aderente alle nostre necessità, necessità spesso frivole, egoistiche, materiali.
Per liberarci da questi dubbi terribili dovremmo invece, al contrario, consegnarci come argilla nelle mani del vasaio.

In quello stesso momento Gesù guarì molti da malattie, da infermità, da spiriti cattivi e donò la vista a molti ciechi.
Poi rispose loro: «Andate e riferite a Giovanni ciò che avete visto e udito: i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciata la buona notizia. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!». Lc 7,19-23